22 Marzo 2015
41 Kowhai St. Naenae
Wellington
Avevo in mente di scrivere un post
anche sulle cose negative che abbiamo riscontrato in questo nostro
viaggio ed esperienza, ma ho continuato a raccogliere materiali e
testimonianze finché ieri è arrivato lo stimolo per scrivere un
post sul genere. Perché? Perché ci hanno rubato la macchina.
Sembra strano, assurdo, cose dell'altro
mondo ma è proprio così, perché siamo in un altro mondo. La nostra
fedele Crossy era parcheggiata fuori casa come al solito, sul ciglio
della strada (qui è piuttosto usuale, ci sono pochi parcheggi veri e
propri ma le strade, almeno nei paraggi delle città sono molto
larghe e con spazio per il parcheggio ai lati) e al mattino quando ci
siamo svegliati la macchina era sparita, "evaporata in una
nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte".
Contatto subito il centro di polizia
per sporgere la denuncia, poi vengo a sapere dai miei colleghi che i
furti di macchine vecchie parcheggiate in strada sono molto frequenti
qua in Nuova Zelanda, generalmente sono giovani scapestrati e
annoiati che per diletto rubano macchine vecchie (con scarsi
antifurti) per andare a fare sgommate nei parcheggi, si parla di
30000 furti di macchine all'anno, su 4 milioni di abitanti è una
bella percentuale! Statisticamente però meno del 30% delle macchine
rubate sono a fini puramente lucrosi o per rivendita di pezzi vecchi.
L'ulteriore beffa è che avevamo appena fatto la revisione alla
macchina, spendendoci quindi altri soldi, ed eravamo pronti per
venderla.
Al momento abitiamo in una quartiere
carino ma piuttosto degradato, nel secondo dopoguerra era un posto
molto ricercato con campi, fattorie e addirittura il primo "Mall"
della Nuova Nelanda, che sarebbe una specie di piccolo centro
commerciale all'aperto. Adesso però i campi sono spariti per far
posto a casette di legno, il posto è abitato principalmente da
immigrati di varie nazionalità e soprattutto da maori. Il degrado
purtroppo è palapabile, uscendo di casa è facilissimo trovare
bottiglie di vetro rotte in terra, magari vicino ai cestini. Ma il
degrado più grande lo si vede guardando gli abitanti del posto, a me
danno l'impressione di non aver alcun rispetto per loro stessi e per
il bel posto in cui vivono, mi sembra quasi che abbiano idealizzato
un ghetto malfamato newyorkese e vogliano provare ad imitarlo. Questo
lo vedo da come tengono le case, dall'enorme problema di alcolismo
che hanno, da quanto tengono ad avere il macchinone per fare i
tamarri in strada. E' ovvio che questo è un discorso generalista e
non tutti sono così, ma la nostra impressione è questa e va
valutata per quello che è: un'impressione.
A questo proposito suggerisco il film
"Once were warriors" che parla proprio di questa cosa,
piuttosto utile per capire di cosa sto parlando.
Questo è un problema sociale non
indifferente (non proprio solo un' impressione insomma...) e numerosi
studi sono stati fatti a questo proposito per capire da dove venga
questo disagio. Siamo giunti a conclusione che questi problemi
provengono dalla mancanza di un vero e proprio tessuto culturale
maori. Questo non perché non esista la cultura maori, anzi, ma
perché durante la colonizzazione della Nuova Zelanda, in seguito a
numerosi conflitti e dopo aver trovato finalmente un'accordo (Il
famoso trattato di Waitangi) i maori hanno venduto tutta la loro
terra ai colonizzatori inglesi, basti pensare che in circa 15 anni i
possedimenti dei maori si sono ridotti del 90%. Con la terra i maori
hanno inziato ad impoverirsi e a doversi adeguare ad un modello di
vita più occidentale, con parecchie difficoltà. Questa difficoltà
probabilmente proviene dallo stile di vita maori in cui non esisteva
una vera e propria proprietà privata, c'erano delle tribù che
occupavano la terra e ne ricavavano quello che necessitavano per
vivere.
Ci vorrranno altri anni per avere un
tessuto sociale veramente omogeneo, il governo sta stimolando la
popolazione Maori ad istruirsi tramite svariati contributi per chi
frequenta l'università, e anche la popolazione "bianca"
sta conoscendo ed apprezzando la vera cultura maori, ma c'è ancora
molta strada da fare. La prova di questo è riscontrabile in diversi
posti: in città i manager incravattati sono tutti europei mentre gli
spazzini e i manovali maori, al GNS (dove l'Alice fa il suo tirocinio
post laurea) i ricercatori sono tutti bianchi-europei mentre quelli
delle pulizie sono tutti maori, i politici veramente importanti sono
bianchi i maori sono tutelati da una commissione maori che ha
l'obbligo di esistere in tutti gli enti pubblici.
Insomma in conclusione volevo solo
sottolineare il fatto che non esistano i paesi dei balocchi, ogni
paese ha i suoi pregi, i suoi difetti, i suoi problemi affrontare, la
sua storia, la sua gente.
Troppo facile spalare merda sul proprio
paese quando magari è l'unico che si conosce fino in fondo. Troppo
difficile e piuttosto inutile paragonare storie e paesi totalmente
differenti.
Sarebbe però utile imparare dagli
sbagli e dalle esperienze degli altri!
MI hai ricordato gli Innu, un popolo seminomade del nord america. Vivevano d'estate nel bosco dentro a delle capanne, poi il canada, subendo pressioni dalla chiesa, li costrinse a vivere in case vere. RIsultato?? suicidi e alcool
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