Giovedì 27/11/2014
Lodge Tongariro National Park
Eh si, oggi non siamo in campeggio
bensì siamo in un ostello perché dopo l'impresa di oggi abbiamo
deciso che ci meritiamo un bagno caldo e un letto vero... Ma andiamo
con ordine!
Ieri siamo partiti dal campeggio del
DOC verso la zona più centrale dell'isola del Nord, direzione
Taupo, dove c'è l'omonimo lago (il più grande della NZ). Per strada
ci siamo fermati a vedere queste famose Huka Falls, io mi aspettavo
delle cascate enormi invece sono delle violente rapide che nascono da
una brusca insenatura del fiume Waitapo (il più lungo della NZ),
l'acqua azzurra spumeggiante offre uno spettacolo bello ma non troppo
entusiasmante. Il posto è molto turistico con una lunga passeggiata
di due ore lungo il fiume, ci siamo avviati ma una pioggia insistente
ci ha fatto desistere.
Andiamo quindi avanti verso Taupo e lo
spettacolo che ci accoglie è decisamente più entusiasmante, il lago
è di un colore fantastico con addirittura un isola al centro, il
vento increspa le acque del lago e ancora il sole splende su di noi!
Risaliamo verso il Tongariro National Park, la nostra meta attuale
fermandoci occasionalmente per fare qualche foto panoramica.
Dopo un'oretta saliamo su questo
altopiano, le foreste non sono più così lussureggianti e lo spazio
è occupato da un' ambiente di crudi cespugli spazzati dal vento.
Attorno a noi vediamo delle imponenti cime, il monte Tongariro(1900m
circa) quasi totalmente pieno di neve e il monte Ngharuhoe (2200 m
circa) il vulcano che diede vita visivamente al Monte Fato di Peter
Jackson e del Signore degli Anelli. Alle sue pendici sono state
girate numerose scene di Mordor. Noi ovviamente eravamo totalmente
elettrizzati, abbiamo fatto un paio di fotografie e ci siamo diretti
all'altro campeggio spartano del DOC che d'ora in avanti chiameremo
Campo Base.
Arriviamo il primo pomeriggio e
troviamo già alcune persone piazzate, poi mano a mano che avanza la
sera il campo base si è riempito completamente: jeep, roulotte,
macchine e van, ce n'è per tutti i gusti.
La maggior parte sono giovani come noi
di diverse nazionalità (quasi tutti crucchi) e nell'ora della cena
si confrontano tutti con noi sul giro che vogliamo fare... Prima di
spiegare c'è da fare una piccola premessa: se state per fare questo
Tongariro Alpine Crossing vi sembrerà di dover affrontare minimo un
8000 senza bombole d'ossigeno e sherpa. Infatti l'ufficio turistico
della zona continua a ricordare a tutti di essere ben in forma, ben
equipaggiati, di aver detto a qualcuno dove si andava di non prendere
il giro alla leggera ecc... ecc... Tutte cose giustissime eh però al
campo base ieri sera c'era un fermento notevole per fare questo
Tongariro Alpine Trekking che poi alla fine dei conti è un percorso
di circa 6/7 ore con 600 m di dislivello e 18 km di strada. In
giornata si fa comodamente.
Le agenzie del luogo organizzano dei
pulmini che dalla fine del tour ti riportano all'inizio (non è un
percorso ad anello) ma questi pulmini sono molto cari (circa 40$ a
testa) al punto che ci hanno fatto venire un'altra idea: saliamo fino
al Blue Lake, cioè vedendo già tutto quello che c'era da vedere e
invece di scendere dall'altra parte torniamo indietro alla nostra
macchinina.
Così intanto che prepariamo cena una
coppia di tedeschi (maschi) uno taciturno e coi baffetti e l'altro
con tanta voglia di dare consigli si avvicinano. Quest'ultimo ci
chiede che giro vogliamo fare e dopo averglielo spiegato lui fa una
faccia schifata e fa:
"Mmh... It's a stupid idea. Is
better to do the whole track"
Noi lo guardiamo un po' così, stupiti
per come ha parlato a degli sconosciuti. Lui forse si accorge della
gaffe e dice:
"It was just an opinion"
Si, an opinion. Perché l'opinion del
nostro amichetto era fare tutto il track fino alla fine e poi tornare
in AUTOSTOP. Non male come idea eh? Non vorreste conoscere questo
tizio per farvi pianificare una vacanza?
Noi abbiamo lasciato perdere ma abbiamo
sbirciato il modo tedesco di fare gli spaghetti, ce l'ha detto anche
lui "German people doing like this". Così abbiamo
osservato in silenzio e malignamente:
- Buttare gli spaghetti con un uovo
- Aspettare che gli spaghetti siano cotti per liberare il fornello e mettere su il sugo.
- Sugo: tagliare una cipolla e un aglio intero e passarli nell'olio di semi per 30 secondi, aggiungere poi 2 barattoli di passata di pomodoro, non mescolare per 10 minuti.
- Nel frattempo non scolare la pasta ma tenerla nell'acqua calda e salata.
- Una volta pronta portare le padelle in tavola, pescarsi i propri spaghetti dalla padella e poi aggiungere il sugo direttamente nel piatto.
- Sopravvivere.
Loro si che sanno mangiare bene!
Abbiamo anche conosciuto un simpatico
americano dalla South Carolina che con due compaesane si sono
organizzati nel portare una macchina alla fine del percorso per poi
tornare tutti assieme. Noi eravamo già organizzati e da buone groste
siamo andati per i fatti nostri.
Oggi sveglia alle 6.40, partenza dal
campo base alle 7.45, partenza dal parcheggio alle 8.15. La giornata
è stata decisamente nebbiosa, speravamo si aprisse un po' ma non ha
dato molta tregua. Non abbiamo neanche intravisto la cima del monte
Fato!
Abbiamo però attraversato splendidi
scenari vulcanici, proprio dove hanno girato le scene dei cancelli di
Mordor e forse il tempo tetro ha reso ancora di più l'idea! Ci
accorgiamo che il limite del bosco è decisamente inferiore che in
Italia (già a 1100 m non si vedevano più alberi in Italia è circa
1800m) e che il vento è piuttosto forte, davano folate a 70 km/h ma
noi non ci facciamo certo spaventare da un po di brezza! Comunque più
si sale e più il vento è forte, arriviamo in cima al Red Crater
(circa 1800 m) che certe folate rischiano veramente di buttarti a
terra al punto da doversi fermare dietro ad alcuni pinnacoli lavici (poi le stime avrebbero dato il vento a circa 100 km/h).
Scolliniamo e scendiamo verso gli splendidi Emerald Lakes dove
mangiamo i nostri ottimi panini. Vista l'aria che tirava (ahahaha)
abbiamo deciso di tornare indietro verso mezzogiorno, al ritorno il
vento è aumentato ancora e a scendere abbiamo dovuto sfoderare tutti
i berretti, guanti e cappucci che avevamo. Il lato positivo è però
la visibilità: il panorama si è aperto un po' (mica troppo eh,
senza esagerare), così abbiamo potuto fare alcune foto carine.
Purtroppo nelle foto non si capisce che vento c'era, ma era veramente
impressionante. Non ero mai stato dentro raffiche simili... E' stato divertente tutto sommato! Poi siamo scesi senza troppe difficoltà e siamo andati all'ostello di
cui parlavo all'inizio. Ce lo meritiamo no?
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